Maria PASSARO | Curriculum
Curriculum Docente
- Attività professionale
Maria Passaro è, dal 2.10. 2016, Professore Ordinario di Storia dell’arte contemporanea (ssd L-ART/03) presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Salerno dove è docente di Storia dell’arte contemporanea (LT Scienze dei Beni Culturali e LT Davimus), Storia della Fotografia (LT Davimus) e Fonti e linguaggi dell’arte contemporanea (LM Storia e Critica d’arte).
Ha insegnato come Professore Associato di Storia dell’arte contemporanea (ssd L-ART703) presso il Dipartimento di Beni culturali dell’Università degli Studi di Salerno dal 2.1.2006 al 2.10.2016.
- Formazione
Nel 1990 consegue la Laurea in Lettere Moderne (indirizzo storico-artistico) presso l’Università degli Studi di Salerno con voti 110/110 con lode e dignità di stampa. Alla tesi dal titolo, Franz Marc. La teoria dell’arte, è stato conferito il premio “Filiberto Menna”.
Nel 2000, consegue il titolo di Dottore di Ricerca presso l'Università degli Studi di Salerno in "Teoria e Critica d'Arte" discutendo un lavoro di tesi dal titolo Feininger, Jawlensky, Kandinsky, Klee. La ricezione critica negli States (1912-1940). (Tutor Angelo Trimarco; relatore Gianni Carlo Sciolla)
Nel 1992 ha conseguito il perfezionamento in ‘Estetica Poetica e Teoria della Critica’ presso l’Università degli Studi di Napoli
- Attività istituzionale di ricerca
Dal 1995 collabora alle iniziative dell’Alexej von Jawlensky-Archiv di Locarno.
Nel 1998 vincitrice di una borsa di studio, della durata di tre anni, bandita dalla Confederazione Elvetica per attività di ricerca. Ha svolto le sue ricerche nell'"Institut für Kunstgeschichte" in collaborazione con il prof. Oskar Bätschmann direttore dell’Institut für Kunstgeschichte” dell'Università di Berna (Svizzera) e con la "Paul Klee-Stiftung" di Berna.
Nel 1998 vincitrice del Dottorato di Ricerca con borsa in “Teoria e Critica d’Arte” presso l’Università di Salerno.
Nel 2000 ha ottenuto una borsa di studio, di durata biennale, per attività di ricerca post-dottorato, bandita dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno.
Nel 2004 è vincitrice di un assegno di ricerca biennale, rinnovabile, bandita dall’Università degli Studi di Salerno, per la collaborazione ad attività di ricerca, per la realizzazione del progetto Sapere e ontologia dell’arte nel ‘900.
Nel 2008 (ottobre-dicembre) è invitata dal Olaf Breidbach all’Istituto "Haeckel-Haus" di Jena, nel quadro di una collaborazione tra storici dell'arte e storici della scienza.
Dal 1° gennaio 2009 dirige la collana ‘Arte e Critica’ per Mimesis Edizioni. I testi sono soggetti a peer review. Il comitato scientifico è composto da:
prof. Dr. Dr., Olaf Breidbach, Friedrich Schiller-Universität, Jena
prof.ssa Francesca Castellani, Facoltà di Design e Arti, IUAV di Venezia
prof. Flavio Fergonzi, Università di Udine
prof.ssa Maria Grazia Messina, Università di Firenze
prof. Dr., Beat Wyss, University of Arts and Design, Karlsruhe
Ha fatto parte del comitato editoriale della collana "Annali di Critica d'Arte" CB Edizioni diretta da Gianni Carlo Sciolla.
E’ stato membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Filiberto Menna.
Nel 2014 ha conseguito l'abilitazione a docente di I fascia nel settore concorsuale 10/B1 di Storia dell'arte.
È membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in "Metodi e metodologie della ricerca archeologia e storico-artistica" del Dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale.
È Responsabile Scientifico di Ateneo per la catalogazione, conservazione, tutela e acquisizione del Patrimonio artistico dell’Ateneo
È curatore del Parco dell'arte del Campus di Fisciano dell’Università degli Studi di Salerno.
È Direttore del Laboratorio-Archivio di Storia dell'arte del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale impegnato nella catalogazione, conservazione e digitalizzazione di importanti fondi fotografici.
È stato membro del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Salerno
È stato membro del Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi di Salerno
È Delegata del Rettore al Patrimonio artistico di Ateneo
- Attività scientifica
In data 26 giugno 1990 si laurea in Lettere – inidirizzo storico-artistico con voti 110/110 con lode con dignità di stampa, discutendo un lavoro di tesi in Storia della Critica d'Arte, dal titolo Franz Marc: la teoria dell'arte. Il lavoro, concentrandosi sull'analisi e l'interpretazione dell'itinerario critico-artistico di Franz Marc, si sofferma, in particolare, sui rapporti artistici e intellettuali che egli intrattiene con gli artisti del suo tempo.
Il discorso avviato dal lavoro di tesi ha portato a una nuova lettura di Alexej von Jawlensky di cui si è tentato di delinearne meglio il profilo attraverso la traduzione e la cura dei suoi scritti inediti nel volume dal titolo Alexej von Jawlensky, Il volto e il colore. Aforismi, lettere, memorie, pubblicato dall’editore Guerini di Milano nel 1995.
Nel 1992 entra a far parte del comitato scientifico dell’Alexej von Jawlensky-Archiv di Locarno.
La riflessione sulla nuova idea dell’arte che, nei primi anni del Novecento, porta gli artisti ad interrogare la pittura nei suoi rapporti con le altre arti, consente di indagare il legame che Franz Marc ha intrattenuto con la poetessa espressionista Else Lasker-Schüler nel volume Pittura-Poesia. Franz Marc e Else Lasker Schüler, pubblicato da La città del Sole di Napoli nel 2000.
Nel 1999 ha contribuito con il saggio, Scegliere le avanguardie, alla rassegna Trittico. Mastroianni, Uncini, Perez, a cura di Angelo Trimarco, pubblicato dalle edizioni Electa.
Il campo di ricerca che si è delineato nel lavoro di tesi di dottorato ha consentito di approfondire, successivamente, alcuni dei molti temi che essa accoglie. Nel volume Espressionismo in U.S.A. Collezioni private e Musei, riflettendo su materiali spesso poco noti e inediti, la sottoscritta ha evidenziato i motivi connessi alla diffusione dell’Espressionismo negli States in particolare dal punto di vista del collezionismo pubblico e privato e da quello della ricezione citica e teorica. L’approfondimento ha riguardato anche l’aspetto della nascita e il consolidarsi delle grandi istituzioni Nel museali.
Nel 2002 ha contribuito con il saggio Jawlenskys und Galkas Gedanken zur Kunst alla mostra di Alexej von Jawlensky. Magische Bilder, a cura di Tayfun Belgin e Angelica Jawlensky, tenutasi alla Kunsthalle di Krems (27 aprile-21 settembre 2003)
In collaborazione con lo "Haeckel-Haus" di Jena, in Germania, nel quadro di una collaborazione tra storici dell'arte e storici della scienza, ha sviluppato un progetto di ricerca sul tema della tradizione anticlassica nella cultura figurativa tedesca, proposta dagli artisti delle Avanguardie in cui vengono a convergere la tradizione gotica e la riscoperta dell'arte dei "primitivi".
Tema che ha trovato una sistemazione nel saggio in volume dal titolo Il Blaue Reiter e l’arte dei Primitivi pubblicato nella rivista “Davar”.
Lo sviluppo di alcuni filoni di tale ricerca ha favorito gli scambi di ricerca internazionale nel cui ambito è stato possibile collaborare e integrare alcune questioni della ricerca che hanno trovato così una collocazione nel numero XXII della rivista internazionale di storia dell’arte contemporanea “Ligeia”.
L’indagine su alcuni importanti nuclei tematici legati all’Avanguardia tedesca ha portato, poi, ad esplorare tutto il vasto territorio della poetica dell’Espressionismo tedesco la cui ricerca è confluita nella pubblicazione della monografia L’arte espressionista. Teoria e storia con la casa editrice Einaudi (2009).
La produzione scientifica si è orientata alle complesse problematiche legate alla cultura dell'Espressionismo tedesco affrontate dal punto di vista dell'analisi della poetica e della ricostruzione delle relazioni tra gli artisti. La sua collaborazione con L"Alexej von Jawlensky-Archiv" di Locarno e con la "Paul Klee-Stiftung" di Berna ha portato alla pubblicazione di importanti inediti epistolari.
Ha dedicato alla nuova idea dell'arte che, nei primi anni del Novecento, ha portato gli artisti ad interrogare la pittura nei suoi rapporti con le altre arti, la monografia Pittura-Poesia. Franz Marc e Else Lasker-Schüler e i saggi sul colore. L’analisi sulle teorie dei colori studiate, fra l'altro, in stretta corrispondenza con i suoni musicali ha occupato momenti centrali della ricerca che hanno portato a rintracciare i fili sottili che legano le nuove formulazioni sul colore, nell’ambito della ricerca espressionista, ai grandi temi che l’arte e la cultura dell’800 avevano messo in luce a partire dalla Farbenlehre di Goethe.
Si è occupata, inoltre, dei temi e dei problemi legati alla promozione culturale e mercantile dell'Espressionismo su scala internazionale nella monografia Espressionismo in U.S.A. Collezioni private e Musei, dove ha evidenziato i motivi connessi alla diffusione dell'Espressionismo negli States in particolare dal punto di vista del collezionismo pubblico e privato e da quello della ricezione critica e teorica. L'approfondimento ha riguardato anche l'aspetto della nascita e il consolidarsi della grandi istituzioni museali.
Più di recente la ricerca si è orientata ad indagare le relazioni tra la pittura astratta italiana, europea e quella americana dagli anni ’30 agli anni ’60. A cominciare dagli scambi epistolare di importanti artisti europei che, negli anni ’30 emigrano negli States per diffondere i nuovi principi dell’arte astratta attraverso l’insegnamento e la didattica. Esemplare il caso di Josef Albers. In questa prospettiva il carteggio che si è svolto tra l’artista tedesco e il russo Kandinsky ha portato alla luce importanti questioni. Il volume da me curato, Josef Albers e Wassily Kandinsky. Lettere dall’esilio 1930-1940, edito per la prima volta in Italia e presentato con un ampio saggio introduttivo offre un chiaro punto di vista sulla didattica di Albers negli States, sulla forma, la struttura delle forme, la percezione dei colori. Ma anche sui rapporti dei due artisti con gli artisti italiani. Importanti e ancora poco noti i riflessi di Albers in Italia presso gli astrattisti italiani.
l secondo campo d'indagine riguarda alcuni temi di critica d'arte italiana del 900 (Emilio Cecchi, Lionello Venturi, Filiberto Menna). La ricerca, in questo campo, è orientata su tematiche che muovono da aspetti particolari (l'esordio di Cecchi; il Venturi attento all'astrazione degli anni Cinquanta) per allargare lo sguardo alle maggiori tematiche critiche sottese ai testi indagati.
La partecipazione al Convegno su Lionello Venturi svoltosi presso l’Università per gli Stranieri di Perugia nel dicembre del 2011 ha avuto lo scopo di presentare, alla luce di nuove lettere emerse, l’impegno di Venturi nella promozione e diffusione dell’arte astratta.
L’ultima monografia è Artisti in fuga da Hitler. L’esilio delle Avanguardie europee, edito da il Mulino nel 2018 con cui si affronta la complessa nozione di esilio a partire da una nuova interpretazione. La cultura contemporanea dà una rappresentazione dell’esilio come perdita di qualcosa che si è lasciato per sempre alle spalle e le successive conquiste come tentativi di lenire il dolore inconsolabile provocato dal distacco. Dalle pagine del libro emergono, invece, figure di artisti che scelgono il luogo dell’esilio, l’America, come una nuova opportunità. Un nuovo inizio. Si scoprono, così, episodi della vita artistica di questi profughi speciali finora completamente trascurati dalla critica . Il libro inizia in Europa e si conclude negli States in compagnia di Mondrian, Kandinsky, Max Ernst, Moholy Nagy, Hans Hofmann.
Gli studi più recenti sono dedicati alla fotografia sperimentale di artisti dell'Avanguardia europea con particolare attenzione al passaggio dal bianco e nero al colore